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IL VINO


L'origine della coltivazione della vite, pianta tipica del Mediterraneo, ma presente pure altrove nel mondo, si colloca nella notte dei tempi. Dal frutto di questa pianta, l'uva, si ottiene, attraverso la fermentazione alcolica del suo succo, il vino, bevanda conosciuta ed apprezzata da oltre due millenni.
A seconda delle uve usate e dal metodo adottato per trasformare il succo d'uva nella preziosa bevanda, si può ottenere una vasta scelta di differenti qualità di vini, da quelli liquorosi a quelli "spumantizzati", dal vino novello al prezioso vino invecchiato.
Oltre a classificare questi diversi tipi di vino, in questa sezione sono indicate le tecniche di conservazione, di solito nelle cantine, e i migliori modi di servizio, utili ad esaltarne ogni qualità. Si potranno così ottenere alcuni suggerimenti per orientare al meglio la scelta del vino adatto ad ogni occasione, ed al migliore modo per saperlo gustare da veri intenditori.






  INTRODUZIONE




Breve introduzione al vino, bevanda la cui origine, secondo l'Antico Testamento, risalirebbe addirittura a Noè. Che ciò sia vero o meno, quello che è sicuro è che questa preziosa bevanda è conosciuta ed apprezzata da millenni.

 

  TIPI DI VINO




Vino bianco, rosato o rosso? Frizzante o fermo? Dal Chianti allo Champagne un articolo sulle differenze nella scelta delle uve e nei metodi di produzione che contraddistinguono i vari tipi di vino e che permettono ai produttori di proporci quello più adatto alle nostre esigenze.


  LA CANTINA




La cantina è il luogo ideale dove conservare le bottiglie di vino. Essa deve avere delle condizioni di temperatura e umidità adatte a questo scopo. Inoltre suggerimenti sia per la creazione di una cantina "essenziale", dove poter sempre trovare il vino giusto per ogni occasione speciale, sia indicazioni per saperlo poi apprezzare attraverso i vari sensi: prima osservandone il colore, poi apprezzandone il profumo ed infine assaggiandolo!


 
COME SI SERVE IL VINO




Una volta che si ha la cantina piena di buon vino, è importante, per non sprecarlo, saperlo servire nella maniera adeguata. Dal decanter per i vini rossi invecchiati al secchiello di ghiaccio per lo spumante, dal cavatappi da sommelier alla temperatura di servizio, per finire con i bicchieri adatti, tutte le istruzioni per servire il vino nella maniera adeguata e fare così buona figura con gli amici...


ALIMENTI BIOLOGICI ALIMENTI BIOLOGICI, AGRICOLTURA BIOLOGICA


Cosa sono Sono prodotti alimentari ottenuti dall'agricoltura biologica. L'agricoltura biologica applica tecniche produttive che escludono l'uso di prodotti chimici di sintesi (concimi, antiparassitari, pesticidi), utilizzando come fertilizzanti prodotti derivati dal mondo naturale (animale, vegetale, o minerale) ed applicando tecniche di lotta biologica contro malattie del mondo vegetale. Dal punto di vista normativo, gli alimenti biologici sono i prodotti alimentari "ottenuti con metodo di produzione biologico" secondo quanto stabilito dal regolamento CEE 2092/91. L'agricoltura biologica L'Agricoltura Biologica è il sistema produttivo che, a partire dalla terra sino alla tavola, rispetta la salute dell'Uomo e dell'Ambiente, escludendo il ricorso a qualsiasi prodotto chimico di sintesi ed a qualsiasi organismo geneticamente modificato, conservando e migliorando le caratteristiche del suolo e rispettando le forme di vita e la biodiversità.
  Terreni puri: vengono scelti solo terreni lontani da fonti di inquinamento (industrie, autostrade, ...) e sui quali non siano stati usati prodotti chimici per un certo numero di anni
  Non vengono utilizzati fertilizzanti chimici:la fertilità del terreno è ottenuta attraverso tecniche naturali quali l'utilizzo di concimi organici (letame), vegetali o misti (sovescio o composta), lavorazioni ridotte, rispetto delle stagionalità
  Non vengono utilizzati diserbanti: la rotazione delle colture rende l'habitat inadatto alla riproduzione delle erbe infestanti
  Non vengono utilizzati nè coloranti nè conservanti: gli alimenti vengono lavorati, trasformati e confezionati nel pieno rispetto dei loro valori nutrizionali, senza l'utilizzo di coloranti e conservanti
  Controlli e garanzie: a tutela dei consumatori gli alimenti biologici sono regolamentati da una specifica e rigorosa normativa europea che prevede il controllo e la certificazione del processo produttivo e del prodotto delle Risorse Agricole, Alimentari e Forestali. L'avvenuto controllo deve comparire sull'etichetta.
Attraverso tali principi, l'agricoltura biologica intende realizzare i seguenti obiettivi:
  Produrre alimenti più naturali, quindi più sani e senza la presenza di residui tossici.
  Contribuire alla riduzione drastica del consumo energetico necessario per la produzione dei prodotti chimici di sintesi
  Preservare l'ambiente naturale ed il suolo agricolo sempre più saturo di residui di concimi, pesticidi e altre sostanze che vanno ad inquinare anche le falde acquifere. L'uso indiscriminato di prodotti chimici, oltre ai gravi problemi di inquinamento, comporta, nel lungo periodo, anche una perdita di fertilità del suolo e della biodiversità.
Come si riconoscono i prodotti biologici Sulle confezioni dei prodotti biologici devono comparire etichette riportanti le seguenti diciture ed informazioni obbligatorie: da agricoltura biologica - regime di controllo CEE nome e sigla organismo di controllo codice del produttore Il controllo delle produzioni biologiche in Italia viene effettuato da appositi organismi autorizzati e riconosciuti dalla CEE. Essi effettuano controlli periodici nelle aziende, effettuano analisi delle produzioni e garantiscono l'applicazione dei regolamenti comunitari. Quadro sintetico delle normative riguardanti l'agricoltura biologica EUROPA

  •   Reg. CEE n. 2092/91 Costituisce la norma base per il settore dell'agricoltura biologica, di cui definisce le regole per l'etichettatura, l'organizzazione del sistema di controllo, l'importazione da paesi terzi, l'elenco dei prodotti utilizzabili nella coltivazione. Allegato I: sono presenti le prescrizioni tecniche per produzione biologica a livello aziendale, ed in particolar modo, ci sono i criteri fondamentali di coltivazione. Allegato II: sono presenti le prescrizioni tecniche per la produzione biologica a livello aziendale, ed in particolare sono elencati i prodotti utilizzabili per l'ammendamento, la concimazione e la difesa delle piante coltivate.
  •   Reg. CEE n. 94/92 Stabilisce le modalità di importazione da paesi terzi di prodotti soggetti al regime di controllo.
  •   Reg. CEE n. 1535/92 Consente l'utilizzo, come ingredienti di prodotti trasformati, di prodotti di origine animale ottenuti in conformità a norme nazionali vigenti o internazionali riconosciute.
  •   Reg. CEE n. 2083/92 Posticipa alcune scadenze previste dal Reg. CEE n. 2092/91 ed introduce una procedura semplificata per l'importazione di prodotti da paesi terzi.
  •   Reg. CEE n. 3457/92 Definisce le caratteristiche del documento di certificazione da utilizzare per l'importazione di prodotti da paesi terzi.
  •   Reg. CEE n. 3713/92 Posticipa l'entrata in vigore di alcune disposizioni relative all'importazione di prodotti da paesi terzi.
  •   Reg. CEE n. 207/93 Definisce le tecniche ammesse ed i prodotti utilizzabili nella preparazione di prodotti destinati all'alimentazione umana.
  •   Reg. CEE n.1593/93 Posticipa l'entrata in vigore di alcune disposizioni relative all'importazione di prodotti da paesi terzi
  •   Reg. CEE n. 2608/93 Stabilisce l'equivalenza della raccolta spontanea con il metodo di produzione biologico e modifica l'Allegato III del Reg. CEE n. 2092/91.
  •   Reg. CEE n. 468/94 Modifica l'elenco di prodotti di origine agricola che non sono prodotti con metodo biologico, o non lo sono in quantità sufficiente nel territorio della Comunità Europea, utilizzabili nella preparazione di prodotti trasformati.
  •   Reg. CEE n. 688/94 Posticipa l'entrata in vigore di alcune disposizioni relative all'importazione di prodotti da paesi terzi
  •   Reg. CEE n. 1468/94 Proroga al primo luglio 1995 la possibilità di fare riferimento sull'etichetta alla conversione all'agricoltura biologica.
  •   Reg. CEE n. 2381/94 Sostituisce il precedente Allegato II parte A del Reg. CEE n. 2092/91 relativo ai prodotti utilizzabili nell'ammendamento e nella fertilizzazione del terreno.
  •   Reg. CEE n. 2580/94 Riconosce L'Argencert come organismo di controllo in Argentina in regime di equivalenza.
  •   Reg. CEE n. 529/95 Modifica l'art. 11 in materia di importazione da paesi terzi.
  •   Reg. CEE n. 1201/95 Modifica il precedente Allegato VI parte C del Reg. CEE n. 2092/91 relativo ai prodotti utilizzabili nei prodotti trasformati (in percentuale massima del 5%) non producibili nel territorio europeo o no ancora prodotti in quantità sufficienti per essere reperibili sul mercato.
  •   Reg. CEE n. 1202/95 Modifica l'Allegato I del Reg. CEE n. 2092/91 in relazione al periodo di conversione e l'Allegato III per quanto attiene la possibilità di coltivare sia con metodo biologico che convenzionale la stessa varietà.
  •   Reg. CEE n. 1935/95 Modifica il Reg. CEE n. 2092/91in particolare in relazione all'etichettatura dei prodotti in conversione o composti solo in parte da ingredienti ottenuti co metodo biologico. Introduce l'obbligo di utilizzare materiale vegetale da riproduzione e moltiplicazione ottenuto con metodo biologico.
  •   Reg. CEE n. 418/96 Modifica l'Allegato VI del Reg. CEE n. 2092/91 Reg. CEE n. 522/96Modifica il Reg. CEE n. 94/92 ed il Reg. CEE n. 529/95 in materia di importazione da paesi terzi. 

                                                                                                                                                ITALIA



 Decreto Legge n. 220/95 Regolamenta il sistema di controllo in Italia. Individua nel Ministero delle Risorse Agricole l'autorità competente in materia di coordinamento delle attività inerenti l'applicazione della regolamentazione comunitaria sull'agricoltura biologica. Istituisce un Comitato di valutazione degli Organismi di controllo; attribuisce attività di vigilanza sugli Organismi di controllo riconosciuti al Ministero delle Risorse Agricole e alle Regioni; riconosce le regioni come autorità competenti in materia di acquisizione delle notifiche degli operatori biologici, ad eccezione di quelle inerenti le attività di importazione da paesi terzi 



 

LE TISANE


Le tisane sono bevande medicinali ottenute per infusione o decozione di fiori, erbe, semi e cortecce. Si preparano con piante fresche o essiccate e, a seconda delle fonti vegetali utilizzate, possono avere proprietà dimagranti, drenanti, lassative, anticellulite, diuretiche, digestive, sedative, antinfiammatorie. Nel mondo vengono consumate al ritmo di circa quattrocento miliardi di tazze all’anno. Nei supermercati sono reperibili preparati per infusi in bustine, che tuttavia permettono di ottenere bevande poco ricche di principi attivi e con scarso potere terapeutico. In erboristeria, al contrario, è possibile acquistare singole droghe o miscele concentrate altamente efficaci e ricevere consigli per la preparazione e l’assunzione. Una tisana di erboristeria contiene, oltre all’ingrediente principale, uno o più elementi adiuvanti, cioè piante che hanno lo scopo di aumentare gli effetti benefici dell’erba principale, e altre droghe che servono a correggere il gusto ma che, in alcuni casi, accrescono la biodisponibilità dei principi attivi presenti. Le erbe sono in genere trinciate in piccolissime scaglie: proprio la trinciatura è di fondamentale importanza per la preparazione di una tisana poiché influisce sulle proprietà terapeutiche e medicamentose. Altrettanto importanti sono l’omogeneità delle 

erbe utilizzate e la loro quantità: la farmacopea internazionale raccomanda di non utilizzare mai più di otto diverse droghe vegetali, in modo da non inibire la bontà dell’effetto del singolo ingrediente, ma l’ideale è non superare il numero di cinque, dosate in eguale misura. Le erbe medicamentose, infatti, interagiscono tra loro: non tenere conto dei delicati equilibri tra le diverse piante può portare al rallentamento, se non addirittura all’annullamento, dell’effetto benefico.


Un po’ di storia


Da secoli l’uomo fa uso di piante curative e medicinali a scopo terapeutico. Una tradizione, questa, che continua ancora grazie alla chimica e alla medicina moderne. Già nel Medioevo i monaci e gli adepti delle scuole mediche condussero studi rigorosi sulle erbe medicinali, effettuando precise classificazioni e suddividendole in base al loro effetto e alla loro efficacia. Ma solo dopo l’invenzione della stampa, nel XV secolo, fu possibile uniformare gli elenchi delle erbe con le loro possibili applicazioni: nacque così la medicina erboristica. Nell’Ottocento, poi, studiosi e botanici fecero importanti passi avanti nella ricerca ponendo le basi della farmacognosia, la scienza volta allo studio dell’efficacia terapeutica dei principi attivi di fiori, foglie, radici e cortecce, singolarmente e nell’interazione dei loro principi attivi.

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