ALIMENTI
LA PASTA
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E' stato detto che dopo molti anni dalla creazione del mondo, qualcuno accortosi che mancava "qualcosa" ha inventato la pasta: "Solo ora l'opera poteva dirsi perfettamente compiuta". Non siamo, enfasi a parte, distanti dal vero, se con questa espressione si vuole sottolineare l'appartenenza della pasta alle cose più belle, più buone e più benefiche del mondo. Per quanto, invece, riguarda la rapidità dell'invenzione, sappiamo che le cose sono andate diversamente...
E' stato un processo molto lungo che ha portato soltanto nel secolo scorso al trionfo popolare di questo alimento; un trionfo che dall'Italia gradualmente si è esteso a tutto il mondo. Inizia nell'Ottocento la produzione di massa della pasta e, in quegli anni, la passione per essa dilaga al punto che i maccheroni vengono cotti all'aperto dagli ambulanti (i maccaronai) e mangiati per strada.
Ed ecco allora che, per indicare gli italiani, senza distinzione di latitudine, scatta l'epiteto (non sempre benevolo): maccheroni! (Verrà la scoperta delle virtù dietetiche della cucina Mediterranea… e sarà il momento della rivalsa!)
Ma come si è arrivati a quella che si deve ritenere la prima, vera esplosione del made in Italy? Già i Greci e i Romani ricavavano dai cereali polentine, focacce e schiacciate. Queste ultime, ad esempio, una volta asciugate venivano tostate o arrostite e quindi tagliate a strisce e condite con vari intingoli. Forse la forma e il modo di consumarle possono far pensare a un preannuncio della pasta. Ma devono passare secoli prima che s'impari a usare i grani meno teneri e a selezionare le farine più adatte e che, per la cottura, ci si affidi all'acqua bollente.
La Sicilia, culla della pasta
Siamo così in Sicilia, intorno all'anno Mille. Qui, nel granaio d'Europa, dal fecondo e incessante scambio con la cultura araba e di tutta l'area mediterranea, nasce la moderna tecnica di produzione della pasta; e soprattutto s'inventa quel modo di prepararla e "viverla" nella dieta quotidiana che è ancora il nostro. Ci vorrà, come abbiamo visto, ancora del tempo prima che la pasta da prodotto di élite diventi consumo universale; ma ora la strada è veramente aperta.
Il matrimonio tra pasta e pomodoro
Manca, in questa rapida carrellata una tappa fondamentale. L'incontro tra la pasta e il pomodoro. Quest'ultimo era giunto da molto lontano, dall'America, in seguito ai viaggi di Colombo. E per lungo tempo aveva condotto un vita stentata e piuttosto marginale; alcuni botanici tedeschi lo ritenevano addirittura una pianta tossica. In Italia veniva mangiato soltanto in insalata, condito con sale, pepe e olio, insieme ai cetrioli.Finalmente, nell'Ottocento, secolo cruciale per il nostro destino alimentare, il colpo di genio dei napoletani, che cominciano a condire gli spaghetti con la salsa di pomodoro. E' la svolta: la salsa di pomodoro ( 'a pummarola) dà alla pasta un sapore ed un colore che conquistano il mondo. Una porzione di gr. 80 di pasta al pomodoro può essere inserita in una dieta anche ipocalorica, a patto che nel pasto non vengano altri alimenti ricchi di carboidrati. Una recente novità è la pasta biologica.
Fonte http://www.benessere.com