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1) Denominazione della specie

2) Metodo di produzione

Zona FAO n. 21

Zona FAO n. 27

Zona FAO n. 27 IIId

3) Paese di allevamento

4) Metodo di conservazione

5) Data di scadenza

6) Ragione sociale

Zona FAO n. 21

Zona FAO n. 27

Zona FAO n. 27 IIId

Zona FAO n. 31

7) Altre diciture facoltative per il pesce di filiera controllata

Descrizione dei mangimi. Contenuto in grasso. alla rintracciabilità della filiera. Nome dell’ente certificatore.

...


I diversi operatori che lavorano in questo settore devono assicurare la tracciabilità, che anche in questo specifico settore è molto importante, e soggetta a sua volta a controlli da parte delle autorità nazionali competenti.
Ecco di seguito un esempio di etichetta di un pesce allevato:

Tracciabilità e rintracciabilità nel pesce

A tal riguardo vi è la necessità di definire chiaramente dei concetti che spesso erroneamente vengono confusi, ovvero la tracciabilità anche chiamata tracking e la rintracciabilità anche detta tracing a livello internazionale.

Quando si parla di tracciabilità si intende quello specifico processo che segue il prodotto dall’inizio alla fine ovvero “da monte a valle” della filiera. Le tracce, cioè le informazioni, vengono così lasciate in ogni fase del processo. La rintracciabilità/tracing è esattamente il processo inverso della filiera (dalla fine all’inizio), un metodo, quindi, in grado di raccogliere le informazioni al contrario.
Nel settore ittico la tracciabilità di filiera rappresenta uno strumento essenziale per migliorare tutta la supply chain e qualificare il prodotto finale. Il coinvolgimento dei diversi attori è vasto poiché si parla di produttori, distributori, responsabili settore logistica, grossisti, GDO e negozianti al dettaglio.
L’esigenza di tracciare tutte le informazioni relative al processo ittico nasce anche dall' iniziativa di soggetti aggregati lungo tutta la filiera produttiva, come ad esempio le associazioni di categoria oppure i consorzi di tutela. Con la rintracciabilità, si ha comunque a disposizione uno strumento le rafforza la relazioni tra produttore e consumatore.

Tra le frodi più comuni in questo settore vi sono:

- pesce congelato venduto per fresco (cosa che per legge è assolutamente vietata a meno che non sia chiaramente specificato su un cartellino accanto al pesce, in questo caso il consumatore è informato e di conseguenza saprà che quel tipo di pesce non potrà essere ricongelato, ma al contrario consumato subito);

- pesce di allevamento venduto come pesce appena pescato in mare;
- vendita di una specie per un'altra (tra i casi più frequenti i totani venduti come calamari).

Principali caratteristiche del pesce d’acquacoltura

Nel settore del pesce di allevamento si trova la seguente suddivisione:

- allevamento intensivo: i pesci si trovano in ampie vasche di acqua (dolce, salata o salmastra) e la loro alimentazione è rappresentata soprattutto da mangimi artificiali specifici in base alla tipologia di specie che deve crescere e vivere. Una particolare forma di allevamento intensivo è la maricoltura per cui i pesci vivono in voluminose gabbie galleggianti in mare aperto.
- allevamento estensivo (vallicoltura): il pesce si nutre in maniera naturale, basandosi solo ed esclusivamente su ciò che l’ambente può offrirgli e crescendo in lagune o stagni costieri.
- allevamento semiestensivo: i pesci in questo caso hanno una dieta costituita per metà da mangimi e per l’altra metà da ciò che riescono a reperire nell’ambiente nel quale vivono.

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